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Chi non ha sognato di ammazzare il proprio vicino la domenica mattina quando, preso dall'improvvisa urgenza di aggiustare la mensola del salotto, vi sveglia martellando come un forsennato contro il muro? O di mandare all'altro mondo l'automobilista che vi urla contro mentre vi sta tagliando la strada senza pietà? Certo, occorrerebbe una certa determinazione. Ma di determinazione il protagonista di questo irriverente, divertentissimo romanzo, non manca affatto. Supportato da una logica a suo modo inattaccabile, quest'uomo finora mite, ossequioso, gentile inizia a uccidere, nell'ordine, portiere pettegole, automobilisti arroganti, esattori delle imposte, impiegati perdigiorno, mendicanti rancorosi, vecchi assillanti e poi, in un'escalation di "coerenza giustizialista", la moglie, quattro capufficio, l'amante, il fratello dell'amante e svariati lavoratori in divisa - essendo per lui, la divisa, un chiaro vessillo d'imbecillità. S'improvvisa nel frattempo guida turistica per anziani (e ne fa fuori un pullman intero), sceneggiatore di film porno ed editor per una casa editrice, La rebelle, di cui rapidamente scala i vertici. Fino a quando, dopo molto riflettere (e ammazzare), non arriva a tracciare il ritratto del perfetto imbecille: è vittimista e logorroico, in genere contagioso; abusa del proprio potere; non dà mai scampo. E, insieme ai suoi simili, regge le sorti del mondo.